TripAdvisor: manna dal cielo o la peggiore delle disgrazie?

Conviene o no iscriversi a TripAdvisor?

I bari - Caravaggio
I bari - Caravaggio
Categoria
Ricettività
Area di interesse
Italia
Aggiornata al
18/03/2017

Autore: Stefano Sergi
Stefano Sergi

Alzi la mano se c'è qualcuno che non hai mai consultato TripAdvisor per valutare un ristorante, un agriturismo oppure un b&b !
Ah, nessuno ?

Si, è' propri così. TripAdvisor, il sito americano di recensioni, da molti considerato lo strumento più utile da consultare per la scelta di un agriturismo, un bed and breakfast o un ristorante e da altrettanti quello più dannoso e tremendo che si possa utilizzare, ha ormai acquisito un potere così grande da dividere nettamente in due l'utenza.

Infatti, quello che dovrebbe essere un canale di estrema utilità per gli utenti del web nelle prorpie scelte, da qualche tempo è diventato molto meno "simpatico" a molti, siano essi viaggiatori che potremo definire "più attenti" siano invece operatori del settore.

Il motivo principale di questa crescente antipatia nei confronti di TripAdvisor è la frequente non veridicità delle recensioni presenti che, laddove effettivamente "false e tendenziose", possono certamente creare danni e grossi problemi alle strutture ricettive in esso recensite.
A questo va aggiunto che, per molti utenti, la minaccia di effettuare una cattiva recensione sul posto che si è visitato o sul ristorante in cui si è mangiato con giudizi negativi che danneggerebbero l'immagine del locale ma anche il suo punteggio sulla guida online, è diventata sovente una vera e propria arma di ricatto verso i proprietari delle strutture che, sempre più frequentemente, si sentono fare richieste assurde, come ad esempio notti o pasti gratis, dai propri ospiti.

Una situazione tale da far sentire i gestori di agriturismi, alberghi, ristoranti e b&b, in Italia e all'estero, sempre più ostaggi inconsapevoli e spesso incolpevoli di uno strumento che invece dovrebbe rappresentare, in caso di prestazione di servizi di buona qualità, un valore aggiunto.

Ed è proprio per questo motivo che, molti albergatori e gestori di strutture ricettive o ristoranti, stanchi di questa situazione, hanno messo in atto una vera e propria protesta che, in alcuni casi, si è tramutata in segnalazioni e lamentele più o meno garbate sul web e sui social network e, in altri, è sfociata addirittura nel rifiuto totale di ospitare utenti amanti del mondo delle recensioni sul sito del colosso americano.

Ovviamente, conscio del fenomeno, TripAdvisor ha messo e mette a disposizione sul proprio sito aree per la denuncia di soprusi, ricatti e minacce ma, allo stesso modo, proprio per il meccanismo insito nella politica di gestione del sito che invoglia gli utenti a mettere recensioni in cambio del riconoscimento di titoli virtuali di recensori più o meno importanti, è di fatto lo stesso "responsabile" del fenomeno.

Questo perchè su TripAdvisor gli utenti più attivi hanno sostanzialmente la possibilità di fare carriera ed ottenere una serie di "titoli" virtuali tanto più importanti quante più sono le recensioni effettuate. Si passa infatti dal contributore, titolare di pochi commenti, per poi aumentare di grado fino a quello più alto, il "recensore super", con più di 50 recensioni al suo attivo e la conseguente garanzia, promessa dal portale, di un'attenzione maggiore e più rilevante a quanto dallo stesso segnalato.

Ed ecco qui che, di conseguenza, a causa di recensioni negative pervenute, chi lo sà, magari anche giuste, può capitare, come è effettivamente capitato, che, alcune persone, con tanto di famiglia alle spalle, abbiano perso il proprio posto di lavoro con le conseguenze che tutti possiamo immaginare.

Boicottare quindi TripAdvisor è diventato quindi un dogma e una stile di vita per molti che lo ritengono come un sito che, pur camuffandosi per uno strumento di utilità per gli utenti, è, a loro parere, un canale di tutela solo ed esclusivamente per i recensori.

Ovviamente anche le Autorità sono intervenute sull'argomento, a volte con condanne nei confronti di Trip Advisor per "pratiche commerciali sleali e ingannevoli" ma tutto ciò non sembra aver risolto il problema.

In tal senso, l'autorità britannica di controllo sulla pubblicità (ASA - Advertising Standard Authority) ha censurato Tripadvisor sostenendo che "il portale di recensioni di viaggio non può affermare di offrire consigli affidabili formulati da viaggiatori reali" mentre il Tribunale di Parigi l'ha condannato per pratiche commerciali sleali e ingannevoli sanzionando di fatto la pratica di pubblicare giudizi e recensioni finalizzate ad indirizzare o sconsigliare i viaggiatori verso questo o l'altro esercizio.

In Italia, Federalberghi, rilanciando così la sua battaglia contro il portale TripAdvisor e ribadendo ancora una volta la propria posizione, ha presentato una serie di proposte volte ad assicurare che, quello che è un sacrosanto diritto di esprimere il proprio pensiero, garantito peraltro dalla nostra Costituzione, non si trasformi in una vera e propria azione con l'obiettivo di offendere, denigrare e vilipendere senza che l'eventuale responsabile ne debba poi rispondere.

A dicembre 2014, l’Antitrust ha condannato Trip Advisor a mezzo milione di euro di multa incolpandolo di garantire l'autenticità e la genuinità delle recensioni in esso presenti con la conseguente induzione da parte dei consumatori di ritenere che le informazioni fossero sempre attendibili e dando poi al portale tre mesi di tempo, trascorsi senza riscontro, per adeguarsi prima di infliggere una nuova sanzione.

Dal canto suo, il sito di informazione gastronomica Italia a tavola, dopo aver raccolto diverse segnalazioni di ristoratori delusi da Trip Advisor i quali sostenevano che il portale americano non effettuasse alcuna verifica o controllo sulle recensioni pubblicate, ha intrapreso una campagna che non ha esitato a chiamare "No Tripadvisor”, ripresa anche da Striscia la notizia che ha smascherato un’azienda che vendeva pacchetti mensili di recensioni positive, alla quale hanno aderito già centinaia di gestori.
Gestori che spesso si sono adoperati ad applicare anche la relativa vetrofania "No tripadvisor" non facendo quindi alcun mistero di non apprezzare le classifiche volte, a loro modo di vedere, a conquistare punteggi tramite recensioni acquistate senza scrupoli.

Sul web si apprende che, per dimostrare l'inattendibilità di Trip Advisor e l'assenza totale di controlli da parte della propria redazione, "Italia a tavola", insieme ad un gruppo di ristoratori del Garda si sarebbero uniti ed avrebbero creato un profilo di un ristorante virtuale, totalmente inventato, agganciando poi 10 recensioni positive.
Il risultato, sempre per quanto si legge, è stato che, non essendo presenti commenti negativi che abbassassero il suo ranking, il ristorante "Scaletta di Monica del Garda" (Bs) è balzato magicamente al primo posto in classifica, nonostante, come detto, si trattasse solo di una semplice invenzione.

Ora, noi dello staff del portale AGRIBB non vogliamo con questo articolo esprimere alcun giudizio.
Riportiamo solo informazioni ritenendo doveroso fornire un'informazione completa e seria e lasciando poila libertà ad ogni singolo individuo di interpretare a suo modo e trarre le proprie conclusioni, magari anche in relazione alle esperienze personali ed al proprio vissuto.

Articoli consultati:
http://www.lastampa.it/2014/05/09/esteri/ricattati-dagli-utenti-di-tripadvisor-la-protesta-di-albergatori-e-ristoratori-5ICLGogTte02jRkkRIn0oL/pagina.html
www.facebook.com/Tripadvisor-NO-Grazie-166985913460722/
www.veronasera.it/cronaca/tripadvisor-recensioni-truffa-protesta-ristoratori-16-luglio-2015.html
www.cisterninonotizie.it/tripadvisor-grazie-pizzeria-di-brescia-la-denuncia-violenza-psicologica/

Video: TripAdvisor? No grazie





Discussioni

Avatar utente anonimo
Turista
7 Aprile 2017 - 13:12

Pasqua 2014, Pompei, Tripadvisor mi ha salvato!!!
In visita agli scavi verso ora di pranzo il nostro gruppo (2 famiglie con 4 bambini) ci trovavamo alla villa dei misteri che si trova lontana dall'uscita. Un figuro che si atteggiava a inserviente della zona archeologica (non so se lo era) fermava tutti i visitatori consigliando il ristorante dove cucinava sua madre (le sue parole) e, data l'ora, molti turisti accettavano e venivano accompagnati a pranzo proprio in quel ristorante, tra l'altro facendoli uscire da un passaggio nella rete che non ci doveva essere. Consultato Tripadvisor la prima recensione che ho letto, prima di una lunga serie, è stata: SCAPPATE FINCHE SIETE IN TEMPO!!!

Certo che in quel caso era troppo facile, dato il numero di recensioni negative e tutte dello stesso tono, scegliere di evitare quel ristorante.

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Mary
5 Aprile 2017 - 11:36

Come tutte le tecnologie va usata con intelligenza. Trip advisor si consulta come aiuto e non come bibbia, si capisce abbastanza bene se le recensioni sono veritiere o no e si valuta anche il numero delle opinioni, poi si decide.

Utente Facebook Stefano Rossi
Stefano Rossi
20 Marzo 2017 - 23:32

La sensazione, se non la certezza, è che dietro la maggior parte delle recensioni ci sia un secondo fine.
Personalmente credo sia giusto che un cliente possa esprimere giudizi ma chi lo fa dovrebbe indicare una pec in modo tale che possa essere identificato con certezza.
E a quel punto sono certo che le recensioni sarebbero tutte veritiere !

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Luigi
18 Marzo 2017 - 16:19

Secondo me è da ignorare lo scudetto. Se la maggior parte dei ristoranti lo ha in bella mostra e guarda caso sempre con punteggi esaltanti a cosa serve? Un po più utile leggere le recensioni, anche se con le molle, esperienza personale.

TripAdvisor: manna dal cielo o la peggiore delle disgrazie?: di la tua

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